Diagrammi di Bode per l'analisi in frequenza della funzione di trasferimento
Rappresentare graficamente l’andamento di una funzione di trasferimento armonica significa osservare come varia in guadagno di un sistema lineare in funzione della frequenza. Una rappresentazione lineare delle funzioni di trasferimento, tuttavia, non sarebbe utile allo scopo per il fatto che la scala delle frequenze è troppo piccola.
La soluzione a questa mancanza sta nel sostituire la scala lineare delle frequenze in coordinate logaritmiche. È allo stesso modo, la funzione di trasferimento viene valutata in scala logaritmica. Questa è la base per la costruzione dei diagrammi di Bode. i suddetti diagrammi rappresentano l'andamento nella frequenza del modulo della funzione di trasferimento, in deciBel, e la fase, in gradi/radianti.
La funzione di trasferimento, infatti, è una funzione complessa di variabile complessa. Come tale, può essere definita tramite un modulo e una fase.
La scala deciBel
Diagramma di Bode del modulo
![]() |
Figura 1: grafico del modulo di Bode |
- Guadagno costante K: per definizione, un guadagno è un numero puro. Si prenda il logaritmo
- Zero nell'origine: si consideri uno zero nell'origine moltiplicato per un eventuale coefficiente (con unità d misura un tempo) e si passi al logaritmo del suo modulo.Nel diagramma logaritmico, si tratta di una retta generica, passante per l'origine se il coefficiente A fosse pari a 1. Il grafico è mostrato in figura 3. La pendenza è di 20 dB/dec (decibel per decade).
Figura 3: diagramma di Bode per uno zero nell'origine. - Zero generico: ragionare su uno zero generico è simile allo zero nell'origine, ma situato in un'altra posizione sull'asse delle frequenze. Grazie all'analisi matematica, si può osservare come varia questa funzione a seconda del valore assunto dalla pulsazione/frequenza:da cui si può concludere che il diagramma asintotico ha valore zero i-esimo per valori inferiori allo zero, mentre va come una retta per valori superiori allo stesso zero i-esimo (figura 5).
Figura 5: diagramma di Bode per uno zero generico. - Polo generico: stesso ragionamento fatto per lo zero generico, ma in negativo. allo stesso modo risulta che il risultato del logaritmo è zero per valori inferiori al polo i-esimo, mentre va come una retta a pendenza negativa (-20 dB/dec) per valori superiori al polo stesso. Il grafico è mostrato in figura 6.
Figura 6: diagramma di Bode per polo generico. - Zeri/poli complessi coniugati: si consideri il caso di soli poli, essendo quello degli zeri identico, con la sola pendenza simmetrica rispetto all'asse delle frequenze. Il modulo di una coppia di poli complessi - coniugati è il medesimo.
Per valori di ω minori del modulo del polo, il modulo in decibel tende a zero. Al contrario, per valori molto alti di omega, la funzione modulo può ridursi come segue: il fattore di smorzamento è un fattore molto piccolo, compreso tra zero e uno. Il secondo addendo nella parentesi è trascurabile.Dunque, nota la pulsazione naturale dei poli complessi coniugati, il diagramma del modulo asintotico è una retta con pendenza -40 dB/dec. Il grafico è mostrato in figura 7.Figura 7: diagramma di Bode associato a poli complessi coniugati.
I poli complessi coniugati sono caratterizzati da una pulsazione naturale e da un fattore di smorzamento. Il diagramma asintotico non evidenzia il contributo al diagramma di Bode realistico legato a una coppia di poli complessi coniugati. Il fattore di smorzamento porta a un picco di risonanza nelle seguenti condizioni:
Il diagramma di Bode realistico è il seguente (figura 8):
Diagramma di Bode della fase
Figura 9: diagramma delle fasi. |
Osserviamo ora come analizzare la fase di ogni singolo componente della funzione di trasferimento:
- Guadagno costante: il guadagno costante della funzione di trasferimento può essere positivo o negativo. Nel primo caso ha fase pari a 0°, nel secondo caso, invece, ha fase pari a 180° (figura 10).
Figura 10: fase associata al guadagno costante. - Polo/zero nell'origine: un polo/zero nell'origine è un numero immaginario puro. Questo significa che la sua fase è identicamente pari a 90°. Se è uno zero +90°, altrimenti, nel caso del polo, -90° (figura 11).
Figura 11: fase per un polo/zero nell'origine. - Polo/zero generico: la fase associata a un polo/zero generico è calcolata come l'arcotangente del rapporto tra parte immaginaria e parte reale,dunque si può procedere con le medesime approssimazioni matematiche effettuate per il grafico del modulo.per gli zeri è valida la stessa considerazione, ma con i segni opposti. In figura 12 è mostrato il grafico associato alla fase di un polo/zero generico. Come tolleranza, si considerano due decadi. La decade precedente al polo/zero ha una fase che varia tra 0° e ±45°, mentre quella successiva, la fase varia tra ±45° e ±90.
Figura 12: fase per un polo/zero generico. - Poli/zeri complessi coniugati: la fase associata a una coppia di poli coniugati èallo stesso modo per gli zeri, ma con il segno positivo. Ancora una volta si ricorre alle approssimazioni come nel caso precedente. Il grafico è mostrato in figura 13. Per lo zero complesso coniugato valgono le medesime considerazioni, con il grafico della fase che passa solo al di sopra dell'asse delle frequenze.
Figura 13: fase associata a un polo/zero complesso coniugato.
Commenti
Posta un commento